SCARPONI AI PIEDI E MACCHINA FOTOGRAFICA AL COLLO
Settembre è il periodo migliore per cogliere, attraverso l’occhio digitale, le mille sfumature che la natura ci regala
LOCALITÀ | AREA
Lago nero
Alta Val Nambrone
DESCRIZIONE
Il Lago nero. Uno dei luoghi di “pura bellezza” più famosi del Trentino. All’apice della altrettanto bellissima e selvaggia Val Nambrone. Tra i più fotografati di sempre, soprattutto per lo spettacolare tramonto sulle Dolomiti di Brenta, riflesso nelle sue acque. Immancabile tappa per ogni amante di questo tipo di paesaggio.
ACCESSO
P=Tur | T 30min | QP 2.120mt | QA 2.220mt
Accesso: in macchina, dalla statale che sale da Pinzolo a Madonna di Campiglio, al bivio posto al tornante n.4 poco prima di S.Antonio di Mavignola, prendere sulla sinistra in direzione “Laghi di Cornisello”(Rifugio/ristorante). Per strada asfaltata (prudenza, per carreggiata ristretta) dopo ca. km.4, lasciato sulla destra il Rist. Val Nambrone, attraversata la piana successiva e superato il ponticello sul Sarca, si inizierà a salire per tornanti per circa km.9 – con bella panoramica su Pinzolo – fino ai 2.120mt del parcheggio del Rifugio Cornisello, termine strada. Parcheggiata la macchina, seguire le indicazioni per Lago Nero (2.200m) dove si giungerà in circa 30min. per strada bianca prima e sentiero per l’ultimo tratto, non prima di aver superato una vecchia teleferica dell’Enel – in disuso – risalente agli anni ’60.
CONSIGLI FOTOGRAFICI
Stagioni: moltissime le opportunità fotografiche per portare a casa una stupenda “cartolina” delle Dolomiti di Brenta e non solo, dalla tarda primavera per il disgelo dei laghi fino all’autunno inoltrato per tramonti e albe mozzafiato.
Orario: di prima mattina per una silhouette delle Dolomiti, oppure con il sole alle spalle da metà pomeriggio fino al tramonto per immortalare le Dolomiti in tutto il loro splendore.
Tecnica: polarizzatore per evidenziare le probabili nuvole presenti, eventuali filtri ND graduati per varie compensazioni di esposizione.
LEGENDA
(P=percorso, Tur=turistico, Esc=escursionistico, L=lunghezza, T=tempo, QP=quota partenza, QA=quota arrivo)
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IRONE - VILLAGGIO FANTASMA
Irone è un villaggio medievale che fu completamente spopolato dalla peste del 1630
Vicino a Ragoli si trova un piccolo borgo medievale perfettamente conservato, che per anni è stato completamente abbandonato. È Irone, il villaggio fantasma dal tempo della peste del 1630, quella raccontata dal Manzoni nei Promessi Sposi. La chiesetta, isolata rispetto al villaggio e posta su un’altura panoramica, è anch’essa di origine medievale: sotto l’intonaco sono state trovate tracce di affreschi gotici. È dedicata a San Giacomo e fu affidata nel 1657 dal vescovo Madruzzo alla famiglia Stefani di Tione, che qui aveva una residenza, il cui stemma è l´airone, iron appunto.
Il villaggio, che d’estate si ripopola, custodisce tuttora nella struttura delle sue case la caratteristica di agglomeramento alpestre medioevale e conserva ancora l´antico pozzo che un tempo serviva tutta la piccola comunità. Qui vengono organizzati numerosi eventi, che si svolgono soprattutto nei mesi estivi e hanno lo scopo di promuovere le tradizioni locali e la cultura popolare. Il borgo è anche oggetto di studi volti ad un recupero architettonico nel rispetto della sua storia.
Come Arrivare